Francesco Comello – L’Isola della salvezza

Francesco Comello
L’Isola della salvezza

Lungo la strada che collega Mosca a Yaroslavl, nascosta agli occhi dei passanti, si trova “L’Isola della Salvezza”: una comunità autarchica e silenziosa, fondata nei primi anni ’90 da un prete ortodosso. Nata come piccola confraternita, oggi accoglie oltre 300 ragazzi, molti con storie difficili alle spalle.

Qui si vive senza internet, cellulari, televisione o denaro. Si lavora la terra, si studia, si danza, si allena il corpo e si forgia l’anima. Un’utopia educativa che rifiuta i modelli della modernità per ritrovare ritmi più umani, fondati su Dio, la patria e la collettività.

Francesco, ha scelto di raccontare questa realtà con lentezza e profondità. Il suo lavoro non è semplice reportage, ma una narrazione visiva, in cui ogni immagine è un frammento di un mondo fuori dal tempo, eppure profondamente vivo.


Biografia

Francesco Comello nasce nel 1963 a Udine.

Sin da giovane si appassiona di fotografia, ma è nel 2008, durante il suo primo viaggio in Russia, che approfondisce la sua ricerca fotografica.
Affascinato da quelle realtà, tornerà in Russia altre quattro volte fino al 2011, raccontando la vita nei piccoli villaggi contadini, come quello di Oshevensk, protagonista del suo primo progetto omonimo.
Tra il 2014 e il 2015 documenta L’isola della Salvezza, progetto che nel 2017 si aggiudica il 3° posto al World Press Photo.
Nel 2018 pubblica il suo primo libro, “Yo soy Fidel”, cui seguiranno “Vite sfiorate” nel 2019 e “Suite n. 5” nel 2020.